
NARCISO E IL VUOTO DELLA POPOLARITÀ
(Lettera aperta a genitori e insegnanti – 2 minuti)
13 Febbraio 2021
Stefano Rossi ©

Un’altra morte legata ai social, un’altra morte che coinvolge un giovanissimo.
Fermiamoci e riflettiamo sul fenomeno dei prank.
I prank sono video provocatori con cui alcuni YouTuber sottopongono i passanti a scherzi spesso oltre il limite.
L’obiettivo?
Accumulare migliaia di visualizzazioni.
Era questo l’obiettivo del giovane YouTuber Timothy Wilk.
Timothy si trovava in un parco divertimenti di Nashville con un amico.
Il prank architettato era minacciare i passanti con coltelli da macellaio.
La situazione è precipitata quando Timothy ha finto un’aggressione mortale ad un ventitreenne che, sentendosi in pericolo di vita, ha estratto la pistola uccidendolo sul colpo.
Per la polizia è stata legittima difesa.
L’uccisore ha realmente temuto per la sua vita e possedeva il regolare porto d’armi.
Lasciamo agli americani la riflessione sull’uso delle armi e analizziamo il fenomeno dei prank-video.
Non servono milioni di followers per realizzare un prank: ragazzini del nostro paese hanno realizzato video simili sdraiandosi sui binari di un treno.
Ma cosa spinge i ragazzi verso il gorgo di challenge e prank che rischiano di inghiottirli?
Cosa possiamo fare noi adulti per prevenire, davvero, questi fenomeni?

Il gorgo che alimenta questi fenomeni ha un nome e un cognome.
E’ la trappola della popolarità.
Ma cosa c’è dietro questa fama di popolarità?
Questa fame di popolarità è il “Desiderio di abitare il desiderio dell’Altro”.
Un desiderio che monta a partire dal naturale bisogno di sentirsi visti e apprezzati, ma che finisce per pervertirsi nella fame ossessiva per le visualizzazioni.
E’ una sorta di evoluzione del mito di Narciso.
Come il Narciso del mito finiva per innamorarsi della propria immagine riflessa nell’acqua, i nostri ragazzi finiscono per essere attratti dalla propria immagine riflessa nelle metriche dei social network.
Il male di Narciso non è il desiderio, ma il desiderio per la propria immagine.
Prendiamo il desiderio di diventare YouTuber o Influencer.
Il problema di questo desiderio è il vuoto che lo alimenta.
Un ragazzo appassionato di astronomia, desideroso di divulgarla ai propri coetanei, sarebbe un volto sano del proprio desiderio.
Si tratterebbe del desiderio del suo desiderio, non del desiderio di vendere la sua immagine.
Dietro il desiderio ossessivo della fama c’è un più di desiderio (per l’immagine) che nasconde un meno di desiderio (della propria passione).

Come ci ha insegnato la psicoanalisi di Lacan, magistralmente divulgata in Italia da Massimo Recalcati, il desiderio è l’unica vera domanda a cui deve rispondere ogni essere umano.
Il Desiderio, ben distinto dai materiali desideri, è il fuoco che appassiona l’artista come l’insegnante, il poeta come l’artigiano.
E’ il fuoco di Leonardo e della sua passione per la scoperta.
Ma è il fuoco che dovrebbe abitare ogni genitore ed insegnante mostrando ai ragazzi quanto possa essere piena una vita abitata dalla verità del proprio desiderio.
Va detto per onestà di cronaca che sui famigerati social sono presenti influencer testimoni di questo fuoco.
Un esempio noto è lo storico Alessandro Barbero, professore universitario in grado di appassionare con le sue narrazioni milioni di internauti.

Per un Alessandro Barbero ci sono però migliaia di Narciso che al fuoco del desiderio propongo il vuoto della propria immagine.
E’ il vuoto del Narciso 2.0.
Un vuoto disposto a tutto per abitare il desiderio dell’Altro.
Un vuoto che spinge i ragazzi verso i prank e le ragazze a diventare merce in vetrina.
Fate un salto su Instagram, il social dell’immagine per antonomasia.
A fronte di poche eccezioni troverete un inferno dell’uguale.
Migliaia di ragazze, più o meno giovani, in mostra come merce in serie.
Il sogno della popolarità non è altro che il desiderio di diventare merce desiderata.
Per curare questo vuoto però, oltre ad una riflessione critica sui social, occorre una riflessione come insegnanti, genitori ed educatori.
Siamo portatori del fuoco?
Siamo maestri del vero desiderio?
Sarà questo fuoco ad attrarre Narciso lontano dallo stagno virtuale dei social media e dalle profondità dei suoi abissi.

Gli esploratori coraggiosi hanno bisogno di capitani del desiderio 


