
1 Marzo 2021
Stefano Rossi ©
Un pensiero po-etico per questa domenica che precede un nuovo periodo di didattica a distanza per migliaia di bambini, ragazzi e insegnanti.
Inutile girarci attorno.
Più che resilienza questo è l’anno della resistenza.
Ma cosa vuol dire resistere?
E ancor più radicalmente l’insegnamento non è sempre una pratica di resistenza?
Per gettare un po’ di luce nel cuore di questa’ombra che ci sovrasta possiamo aiutarci con con un frammento della poetica di Claudio Parmiggiani.
Parmiggiani è un poeta dell’ombra ma, come ci ricorda lui stesso:
“L’ombra è il sangue della luce”.
Nell’ombra, noi potremmo dire nell’ombra della didattica a distanza, c’è una luce che resiste.
Una luce fragile, vulnerabile ma allo stesso potente, come l’empatia e l’amore dei migliaia di insegnanti che nell’ombra delle connessioni provano a far resistere la luce dell’incontro.
Quella che stiamo vivendo è una radicalizzazione dell’ombra ma non dobbiamo dimenticare che l’educazione è sempre un “corpo a corpo con le ombre”.
Certamente le ombre di oggi ci trascinano in un buio più nero della notte ma in questa domenica di quasi primavera ci tenevo a ricordarvi questo.
Voi siete la luce che resiste all’ombra.
Siete la luce che resiste alla notte buia del mondo.
Nell’immagine
Claudio Parmiggiani, Senza titolo (1995), Galleria Meessen-De-Clercq, Bruxelles