IL SEGRETO DEL DONO: spiegarlo a bambini e ragazzi
24 Dicembre 2020
Stefano Rossi ®
(Lettera aperta a genitori e insegnanti)
Filosofia, antropologia e psicologia si sono a lungo interrogate sul significato profondo del Dono.
Ma che cos’è davvero un Dono?
E perché scambiarci doni scalda di poesia il nostro cuore?
Il vero dono è sempre un Dono d’Empatia riesce in quattro miracoli, ma soprattutto è portatore di un messaggio per l’intera umanità.
1. IL DONO è POESIA
Il primo miracolo è sovvertire la logica del Calcolo e dell’Utile che comanda il nostro tempo.
Un dono calcolato non è mai vero dono: è materia senza vita e senza anima.
Una melodia truccata come quei cantanti, che non si donano veramente, muovendo fintamente le labbra durante il playback.
Il vero dono ci chiede di comporre una melodia, incapace di calcolare, ma capace di poesia.
Il vero dono è sempre un gesto poetico, creativo, fiero di essere inutile come una poesia.
2. IL DONO è LIBERTà
Il dono poi ci libera, perché ci costringe a fermare la nostra folle corsa.
La sua delicata poetica spezza per alcuni attimi la logica della performance, dell’efficienza e del funzionamento di cui tutti siamo schiavi.
Ci dona libertà, perché fermandoci ci costringe a pensare e sentire la voce troppo spesso inascoltata del nostro cuore.
E’ nel momento del dono che la logica del Numero (il numero del successo, il numero delle cose da fare, il numero delle scadenze lavorative) viene scalzata dalla logica della Libertà di Amare.
La libertà di prenderci cura dei nostri legami.
La libertà di essere ben più che algoritmi soggiogati dalla schiavitù della performance.
3. IL DONO è CAREZZA
Il vero dono, come ogni carezza, è sempre incontro con il volto dell’Altro.
Non esiste una carezza uguale all’altra.
La carezza prende forma accompagnando il volto singolare dell’Altro.
Ecco allora che Il vero dono è singolare come una carezza.
Una carezza che è coperta calda per il cuore mio e dell’Altro.
Una carezza che ci ricorda che siamo tutti fragili, vulnerabili ed esposti alla vita.
Una carezza che ci ricorda che l’empatia è offrire riparo, con la nostra coperta calda, alla persone della nostra vita.
4. IL DONO è APERTURA
Un ultimo miracolo.
Il dono rompe il silenzio assordante della nostra solitudine.
Sui social, al lavoro, spesso anche tra le mura domestiche siamo soli.
Soli insieme agli altri, ma comunque soli.
Murati dentro i nostri pensieri, murati dentro i nostri progetti, o barricati dentro le nostre angosce, siamo accanto all’Altro senza riuscire veramente a vedere il Volto dell’Altro.
Il dono riesce in questo quarto miracolo.
E’ poesia che ci raggiunge nel silenzio.
E’ fiammifero acceso che crea una varco nel buio.
E’ la nostra vita che diventa per alcuni attimi ‘vita aperta’: vita aperta ad un’altra vita.
Il miracolo è dunque in quell’apertura che fa crollare le mura di cinta della solitudine che noi stessi, spesso senza accorgersene, abbiamo creato.
UN MESSAGGIO SUSSURRATO
Accanto a questi miracoli il dono si fa ambasciatore di un messaggio profondo.
Un messaggio di speranza sussurrato ai nostri cuori proprio nel momento dello scambio dei doni:
“E se ben al di là della nostra famiglia l’intera comunità degli esseri umani riuscisse a diventare una comunità di vera fraternità?
Quanto sarebbe dolce un mondo in cui poter vivere davvero come fratelli?”
Tra Libertà, Uguaglianza e Fratellanza abbiamo dimenticato la Fraternità.
La Fraternità, non è questione meramente biologica, ma è una sfida di civiltà.
La sfida di un mondo possibile in cui si apprenda un’etica dell’empatia in cui saper amare anche la differenza dell’Altro.
UNA SFIDA TROPPO GRANDE?
Ritengo di noi perché l’etica dell’empatia è un’etica della ri-fraternità che possiamo coltivare ogni giorno in classe, a casa e nelle nostre vite.
La pedagogia del dono non ha bisogno di oggetti.
Il dono è nelle parole, nei piccoli gesti e nelle carezze d’empatia.
Insegniamo ai nostri bambini e ragazzi a chiedersi ogni giorno:
“Chi ha bisogno oggi di una carezza d’empatia?”.
Un amico? Un genitore? Un fratello? Oppure un animale domestico, l’ambiente o la nostra comunità?
Ecco il delicato messaggio del Dono: abituarci a donare piccole carezze d’empatia nella vita di tutti i giorni.
Aiutare a non rimanere indifferenti allo sguardo dell’Altro.
Non solo a Natale, ma ogni giorno della nostra vita.
Un augurio nel segno dell’empatia a tutte/i voi.
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Le emozioni delle classi difficili (scopri)