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ZATTERE COOPERATIVE PER AFFRONTARE IL BUIO
Lettera aperta a dirigenti, insegnanti e genitori
29 Novembre 2020
Articolo di Stefano Rossi ©
Oggi camminiamo nel buio.
Avvolti dal Grande Buio ci ritroviamo soli, spaventati e disorientati.
Non ci sono più bussole o cartelli stradali in grado di mostrarci la luce.
Il buio ha precarizzato il lavoro.
Il buio ha stritolato l’economia.
Il buio ha reso fragili legami e affetti.
Il buio ha inghiottito il presente ma soprattutto ha preso in ostaggio il futuro.
La pandemia è dunque un’esperienza del buio che ha radicalizzato il buio che già avvolgeva la società liquida.
Ma che cos’è questo buio?
E soprattutto è possibile uscirne?
Questo buio fa male perché è la “rottura di una promessa”: la rottura di una promessa di luce.
C’è stato un tempo in cui la nostra società camminava nella luce.
La scienza ci prometteva un futuro luminoso privo di malattie e sofferenze.
La tecnologia ci raccontava che ogni innovazione sarebbe stata un avanzamento nella luce.
Anche l’economia ci lasciava intendere che un futuro di luce era una certezza che attendeva ciascuno di noi.
Poi è accaduto qualcosa…
La luce che doveva riscaldarci ha finito per accecarci.
Forze invisibili e potentissime hanno iniziato a trascinare il mondo in una folle corsa che ha riconfigurato il mondo stesso.
All’improvviso ci siamo risvegliati in un mondo diverso.
Non eravamo più i padroni del mondo ne i protagonisti della Storia.
Il cielo non era più luminoso.
Il terreno non era più stabile.
Queste forze invisibili hanno “rotto la luce” di speranza e stabilità gettandoci in acque fredde di tempesta e agonia.
Ci siamo ritrovati al buio.
Soli e al buio nella tempesta.
La paura è diventata la cifra esistenziale della nostra vita.
Lavoro e legami sono diventati precari.
Sballottati a destra e sinistra le nostre vite sono diventate precarie.
Avvolti dal buio la vita è diventata improvvisamente una lotta per non annegare.
Non è stata la pandemia a gettarci nel buio.
La pandemia è stata una “tempesta dentro la tempesta”, un buio che si è aggiunto al buio che già teneva in ostaggio le nostre vite.
Questo buio fa però ancora più male perché fino a qualche anno fa vivevamo circondati da promesse di luce.
I nostri stessi ragazzi sono stati cresciuti nella luce: avrete un bel lavoro, una bella casa e vi aspetta un vita radiosa persino più luminosa di quella dei vostri genitori.
La rottura di questa promessa, la rottura di questa illusione, ha colpito ancor più duramente i nostri giovani e oggi i nostri bambini che si ritrovano a vivere la scuola e la vita chiusi in una stanza o dietro delle mascherine.
La domanda a questo punto è: cosa fare del buio?
Per rispondere dobbiamo rovesciare la logica del buio.
Il buio, e ancor più la tempesta, ci ha frammentati isolati e atomizzati.
Ciascuno cerca di stare a galla in una condizione di solitudine in cui l’Altro inevitabilmente scompare.
Il circuito del buio è un circuito della solitudine.
Da una parte il buio ci getta in un’angoscia solitaria, ma dall’altro è questa angoscia solitaria che non ci permette di uscire dal buio.
Per spezzare questo circuito dobbiamo capire che la resistenza dell’Io, non solo non è soluzione, ma è parte del problema.
L’unica resistenza possibile è la RESISTENZA DEL NOI.
Sballottati nella tempesta dobbiamo provare a riunirci in piccole zattere.
Piccole ‘zattere di cooperazione ed empatia’ con cui prenderci cura gli uni degli altri.
Solo in queste piccole zattere possiamo trovare un momentaneo riparo dalla tempesta.
Piccole zattere in grado di riaccendere delle luci in grado di resistere al buio.
Piccole zattere da cui ripartire a scuola offrendo a bambini e ragazzi la possibilità di collaborare, sorridere e imparare in piccoli gruppi anche a distanza.
Piccole zattere da cui ripartire nella comunità trovando soluzioni di resistenza collettiva e cooperativa con cui gettare luce in mezzo a questo 
buio.
Questo buio non è invincibile come vuole apparire.
Il buio porta sempre con sé una domanda di luce.
A questa domanda di luce però non possiamo rispondere da soli.
Possiamo e dobbiamo rispondere INSIEME.
A scuola e nella società dobbiamo riunirci in piccole ZATTERE COOPERATIVE riscaldate da un’ETICA DELL’EMPATIA ovvero un’etica del prenderci cura gli uni degli altri.
Piccole zattere di luce, che insieme possono affrontare il Grande Buio.