Il Cooperative Learing è stato ed è ancora attualmente oggetto di numerose ricerche condotte da pedagogisti, psicologi dell’apprendimento e dell’educazione di tutto il mondo.
Per questo all’interno del costrutto generale si sono sviluppati diversi modelli applicativi, accomunati però dagli elementi di base descritti in precedenza.
Nei corsi di formazione che propone il nostro centro promuoviamo invece un approccio integrato, che tragga spunto dalle migliori tecniche di A.C. dei diversi modelli.
Di seguito trovate una breve descrizione dei “padri del cooperative learning“.
David e Robert Johnson possono essere considerati i padri del Cooperative Learning. Entrambi docenti universitari presso l’Università del Minnesota hanno sviluppato un modello di A.C. denominato “Learning Together”. I fratelli Johnson però non si sono limitati alla ricerca teorica ma hanno realizzato numerose ricerche empiriche e meta-analisi, che hanno dimostrato la maggior efficacia della cooperazione rispetto ai modelli di apprendimento tradizionali (lezione frontale / apprendimento individuale).
Il loro lavoro è poi andato oltre la cooperazione in classe, elaborando un modello di scuola cooperativa in cui la cooperazione non fosse solo tra studenti, ma anche tra docenti.
Elizabeth Cohen dell’Università di Stanford ha invece sviluppato un approccio cooperativo denominato “Complex Instruction”. Questo tipo di apprendimento cooperativo si basa infatti su compiti complessi/avanzati che richiedono l’utilizzo di diverse competenze e intelligenze. In questo modo ogni membro del gruppo e della classe, non solo viene valorizzato per le proprie risorse, ma si risolve il problema dello status sociale, per cui gli studenti bravi diventano sempre più bravi mentre gli altri mantengono le proprie difficoltà. Grazie ai gruppi eterogenei e l’interdipendenza di ruoli si possono valorizzare tutti gli studenti.
Yael e Shlomo Sharan dell’Università di Tel-Aviv hanno creato il modello cooperativo del “Group Investigation”. La loro ricerca si è sviluppata costruendo un modello di apprendimento collaborativo che sfrutti l’enorme potenziale della motivazione intrinseca. La gran parte degli studenti studia infatti per dovere (motivazione estrinseca), questo però non è responsabilità dei soli allievi ma dei docenti. Per questo Sharan ribalta l’impostazione della lezione: invece del modello tradizionale in cui è l’insegnante che decide cosa spiegare, si parte dagli interessi degli studenti. Nel Group Investigation l’argomento curriculare viene proposto alla classe, che elaborerà liberamente gli interrogativi più interessanti da ricercare. Individuati gli interrogativi si formano i gruppi per interesse, in cui gli studenti coopereranno per approfondire quella parte di argomento per loro più stimolante. In conclusione ogni gruppo presenterà la propria ricerca alla classe, realizzando delle lezioni stimolanti e coinvolgenti.
Robert Slavin dell’Università Johns Hopkins ha analizzato invece il potere della motivazione estrinseca. Il suo modello è lo “Student Team Learning” e prevede attività cooperative in piccoli gruppi eterogenei. Le tecniche cooperative ideate da Slavin sfruttano infatti premi, valorizzazioni e riconoscimenti individuali e di gruppo. Questa strategia dei rinforzi positivi nell’apprendimento consente di motivare inizialmente anche gli studenti più difficili, il cui rapporto con la scuola è burrascoso e fonte di disagio. I gruppi si basano sull’interdipendenza e sulla cooperazione tra studenti competenti e altri con difficoltà. Nel gruppo ogni studente è responsabile di una parte del lavoro e se tutti faranno la loro parte il team riceverà premi e riconoscimenti diversificati per età. In questo modo non solo gli studenti più bravi hanno successo, ma anche quelli a rischio possono sperimentare il piacere e la bellezza del sentirsi competenti.
Spencer Kagan dell’Università della California ha sviluppato invece l’ “Approccio strutturale”, un modello che si basa su specifiche strategie (strutture) che garantiscono, non solo la cooperazione tra gli studenti, ma la responsabilità di ciascuno studente. Il merito di Kagan è aver divulgato numerose strutture didattiche fruibili dagli insegnanti di qualunque disciplina e ordinamento scolastico.