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Approccio semplice e morbido - Centro Didattica Cooperativa

Apprendimento cooperativo - 12 benefici

L’ Apprendimento Cooperativo è stato (ed è ancora oggi) oggetto di numerosi studi, svolti dalle più importanti università e centri di ricerca di tutto il mondo. Vediamo alcuni tra i più importanti effetti della cooperazione in classe.

 

1. PrestazioneI fratelli David e Robert Johnson dell’Università del Minnesota hanno svolto 754 meta-analisi in cui hanno paragonato la prestazione scolastica tra lezione frontale, lavoro di gruppo e apprendimento cooperativo. Il dato che è emerso è stato schiacciante e ha rilevato che l’approccio cooperativo, in tutte le discipline, genera una prestazione nettamente superiore alla didattica tradizionale. Se le classi utilizzano la cooperazione per diverse settimane il divario con il modello meramente trasmissivo cresce esponenzialmente.

 

2. Condivisione. Numerosi studi in ambito psicologico e pedagogico ci hanno ormai spiegato che insegnare agli altri è una via estremamente efficace per apprendere. L’apprendimento cooperativo, in particolare il modello da noi proposto, prevede anche dei format per l’insegnamento reciproco, in cui l’apprendimento è condiviso e co-costruito dagli studenti, sviluppando così quotidianamente quelle competenze comunicative estremamente utili per la vita come per il lavoro.

 

3. Motivazione. Numerosi ricercatori, tra cui Sharan dell’Università di Tel Aviv, hanno dimostrato che l’apprendimento cooperativo genera una più alta motivazione intrinseca da parte di tutti gli studenti (sia ad alto rendimento che con difficoltà).  A generare questo  risultato concorrono vari fattori: la possibilità di essere protagonisti attivi dell’apprendimento, il supporto dell’aiuto reciproco, il piacere del fare insieme, l’aggancio con l’esperienza di vita degli studenti e la possibilità di svolgere compiti autentici e significativi.

 

4. Attenzione. Una delle più grosse difficoltà che ogni insegnante incontra è mantenere l’attenzione delle proprie classi. E’ però ormai risaputo da numerosi studi di psicologia dell’apprendimento, che dopo 20-30 minuti l’attenzione cala drasticamente, anche negli studenti più dotati. Per ovviare questo problema fisiologico bisogna inserire dei tempi di recupero ogni venti minuti in cui, spezzare il frontale  con attività cooperative. Questo tempo di recupero cooperativo aumenta del 60% la capacità degli studenti di ritenzione delle informazioni.

 

5. Apprendimento significativoL’Apprendimento Cooperativo esprime il suo massimo potenziale didattico quando si passa dalla cooperazione esecutiva (es. leggere, studiare e esercitarsi insieme…) alla cooperazione su compiti avanzati  in cui gli studenti pensano, discutono, riflettono e creano insieme. Queste attività cooperative generano quella che gli studiosi definiscono come comprensione autentica/profonda, ben diversa dal mero apprendimento meccanico/ripetitivo.

 

6. Inclusione. Come può un insegnante includere nella propria didattica 5-6-7 bisogni educativi speciali differenti? Personalizzare dal basso e a posteriori è sostenibile solo se in classe abbiamo solo uno o due bisogni speciali. Bisogna creare un ambiente di apprendimento inclusivo per tutti. Questo è possibile solo con la cooperazione, grazie all’aiuto reciproco i compagni si compensano e valorizzano a vicenda.

 

7. Competenze.L’Unione Europea, in linea con i più recenti studi pedagogici, ha chiesto alle scuole dei diversi Paesi di impostare i curricoli e le lezioni passando dall’approccio sulle conoscenze a quello delle competenze. La prospettiva della didattica per competenze è rivoluzionaria e fortemente formativa, ma in Italia non ha avuto ancora una vasta diffusione, perché la progettazione delle lezioni per competenze può sembrare  complessa e articolata. Il nostro approccio cooperativo, basato su tecniche didattiche già pronte all’uso, consente all’insegnante di comporre in pochi minuti lezioni e unità di apprendimento su tutte le 8 competenze europee.
Le didattica per competenze è splendida ma deve essere realizzata in modo semplice quanto efficace.
8. Innovazione digitale = con l’avvento dei tablet e degli smartphone c’è la possibilità di innovare e arricchire la nostra didattica. Il rischio  però è utilizzare questi nuovi strumenti, con il vecchio modello passivo-trasmissivo. Con l’Apprendimento Cooperativo possiamo sfruttare il grande potenziale creativo del digitale realizzando una didattica digitale – capovolta – per competenze.

 

9. Prevenzione della dispersione scolastica. L’Italia è tra i paesi europei con il più alto tasso di dispersione scolastica. A questo dato oggettivo vanno aggiunti anche gli studenti che sono in “dispersione passiva”, perché pur frequentando hanno perso ogni motivazione. La cooperazione in classe tra studenti competenti e con difficoltà permette a entrambi gli schieramenti di arricchirsi reciprocamente. Grazie a questo apprendimento reciproco si realizza un’inclusione didattica concreta e quotidiana, che permette anche agli studenti più fragili di non perdere il treno della scuola, e forse della vita.

 

10. Studenti difficili. Per gli studenti con problemi comportamentali (oppositivo-provocatori, impulsivi, iperattivi o con disagio emotivo-famigliare) la scuola è probabilmente l’ambito di maggiore difficoltà e insuccesso. Il meccanismo della didattica esclusivamente frontale è per questi ragazzi spesso insostenibile. La platea della classe offre poi un’occasione ghiotta per scaricare la propria irrequietezza emotiva, dando vita ad azioni che vanno dal semplice disturbo, all’opposizione, fino alla sfida diretta dell’autorità del docente. La classe cooperativa crea un ambiente accogliente in cui tutti gli studenti, compresi quelli difficili, imparano meglio ed insieme.

 

11. Life skillsQualche anno fa un team di esperti incaricati dall’O.M.S. ha svolto diverse ricerche per stabilire come prevenire i comportamenti a rischio e le diverse forme di disagio psicologico in età evolutiva. Quello che scoprirono i ricercatori fu che per prevenire le diverse forme di disagio, sempre più diffuse nella nostra società, non bisognava informare ma promuovere delle competenze sociali che fungessero da fattore protettivo nella crescita di ogni adolescente. Data l’importanza di queste competenze vennero definite competenze di vita o life skills: autoefficacia, gestione delle emozioni, prosocialità, empatia, gestione dei conflitti, risoluzione di problemi, prendere decisioni, creatività e senso critico.
Qui entra in gioco la cooperazione: grazie all’Apprendimento Cooperativo la classe diventa una vera e propria palestra socio-emotiva, in cui gli studenti, svolgendo le normali attività scolastiche, acquisiscono giorno dopo giorno tutte queste life skills!

 

12. Prevenzione bullismo e clima di classe. Come la psicologia sociale ci ha dimostrato ogni gruppo ha due dimensioni:
Dimensione visibile =delle prestazioni scolastiche e dei comportamenti manifesti
Dimensione invisibile = delle emozioni e delle relazioni sociali.
Nella nostra scuola si tende ancora a sottovalutare l’impatto delle emozioni e delle relazioni sociali ed in questa zona invisibile crescono anche numerosi conflitti, che alla lunga possono tramutarsi in bullismo e/o disagio psicologico.
Arricchendo le proprie spiegazioni con attività cooperative si andrà pian piano costruire
un clima di classe accogliente e positivo, in cui non solo gli studenti stanno bene, ma
imparano anche meglio. Solo così di può educare alla convivenza prevenendo tutte le forme di bullismo.